LO SPORT ALL’APERTO SENZA IL GREEN PASS
Il decreto legge n. 105 del 2021 all’art. 3 lettera d) prevede l’impiego delle certificazioni verdi Covid-19 per accedere a piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all'interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso.
La norma, quindi, in maniera chiara e senza margini di interpretazione esclude la necessità del c.d. green pass per tutta l’attività sportiva, anche per gli sporti di squadra, svolti all’aperto.
Ciò nonostante molte le Federazioni sportive che si sono discostate dal dettato normativo, come la FGCI (Federazione Italiana del Giuoco Calcio) che ha ritenuto l’adozione di un nuovo Protocollo per la prevenzione del contagio SARS- COV-2 per le attività del calcio dilettantistico e giovanile, agonistiche e di base (tornei e campionati) a livello nazionale, regionale e provinciale.
Nelle indicazioni generali del 04.08.2021 della FGCI si legge che il Consiglio Direttivo, “anche in linea con la più recente evoluzione del contesto normativo di riferimento (DL 105/2021), ha altresì condiviso, quale principio generale, la necessità di prevedere l’impiego delle certificazioni verdi Covid-19 come principale strumento per garantire la sicurezza sanitaria e la continuità delle competizioni”.
E ancora la FGCI parla di tutela della salute degli atleti e del connesso impiego obbligatorio delle certificazioni verdi Covid-19, suddividendo gli atleti in soggetti vaccinati, soggetti guariti e soggetti suscettibili al contagio da Covid-19 (non vaccinati e non guariti).
Per tutti gli atleti del gruppo squadra è previsto un primo test di screening iniziale nella fase di ripresa delle attività con test molecolare PCR o antigenico, con anamnesi accurata per suddividere gli atleti nelle tre categorie sopra indicate. Tuttavia, dopo 6-7 giorni dal primo test per i soli soggetti suscettibili (ossia quelli non in possesso del c.d. green pass) sarà necessario sottoporsi obbligatoriamente a nuovo test molecolare PCR o antigenico rapido.
Queste disposizioni sono in aperto contrasto con l’art. 9 ter del DL 52/2021 come introdotto dal DL 105/2021 che non richiede il possesso delle certificazioni verdi Covid-19 per chi effettua sport all’aperto e per gli atleti che svolgono sport di squadra limitatamente all’aperto. Il gioco del calcio invero è tipico sport di squadra che si pratica all’aperto.
La FGCI quindi utilizza uno strumento il c.d. green pass, più volte richiamato nelle proprie linee generali, sebbene non sia affatto legittimata, perché espressamente preclusole dalle recenti disposizioni normative, finendo per effettuare atti di discriminazione nei confronti dei soli atleti definiti suscettibili, ossia gli atleti non vaccinati, in contrasto con la Carta costituzione e il Regolamento Europeo 953/2021
Non solo l’anamnesi iniziale, con la suddivisione degli atleti in categorie, di fatto vola i dati sensibili di carattere sanitario, in contrasto con la normativa privacy.
Agli atleti non vaccinati che praticano il gioco del calcio all’aperto è imposto, per continuare ad effettuare uno sport con gli ovvi benefici che ne conseguono, quello di sottoporsi con frequenza ad un test molecolare o antigenico rapido, a spese della propria famiglia e non della società sportiva, perché privi del green pass, sebbene il DL 105/2021 non lo preveda.
I giovani ragazzi over 12 sono entrati improvvisamente nella campagna vaccinale, incoraggiata da estensioni puramente discrezionali, e assolutamente contra legem, del c.d. green pass.
E le partite di calcio? Attenzione a estensioni, anche qui non consentite, l’art. 9 ter del DL 52/2021 alla lettera b) parla di possesso del green pass per accedere a eventi e competizioni sportive, evidentemente riferendosi agli spettatori e non agli atleti che li disputano, tanto che è disciplinato in altra lettera riferita a spettacoli, eventi, mostre, concerti e simili. Per cui niente tamponi per gli atleti, privi di green pass, prima di disputare le partite di calcio settimanali.
Lo sport, tra cui quello di squadra, se svolto all’aperto, senza utilizzo di locali al chiuso quali spogliatoi è, e deve rimanere consentito, senza richiesta di certificazione verde Covid-19, nel preminente interesse della salute e dello sviluppo psico-fisico di tutti i giovani atleti.